Guida ai vantaggi Club per lo staking su Young Platform

Guida ai Vantaggi Club per lo Staking su Young Platform

Scopri come ottenere due ricompense dallo stesso stake.

Staking su Young Platform significa non solo ottenere ricompense standard, ma, se sei membro di uno dei Club, puoi anche beneficiare di vantaggi extra sotto forma di token YNG. Questi vantaggi ulteriori  si accumulano nel corso del tempo e vengono accreditati al momento della chiusura dello stake, aumentando ulteriormente le ricompense da te ottenute.

I Benefit dei Club

I membri dei Club di Young Platform ricevono vantaggi extra in token YNG, calcolati in base al livello del Club di appartenenza. I livelli e i relativi bonus sono:

Staking Ethereum (ETH)

  • Club Bronze: +5% di vantaggio sull’APY in token YNG
  • Club Silver: +15% di vantaggio sull’APY in token YNG
  • Club Gold: +30% di vantaggio sull’APY in token YNG
  • Club Platinum: +70% di vantaggio sull’APY in token YNG

Staking Solana (SOL)

  • Club Bronze: +3% di vantaggio sull’APY in token YNG
  • Club Silver: +8% di vantaggio sull’APY in token YNG
  • Club Gold: +15% di vantaggio sull’APY in token YNG
  • Club Platinum: +35% di vantaggio sull’APY in token YNG

Staking Cosmos (ATOM)

  • Club Bronze: +0,75% di vantaggio sull’APY in token YNG
  • Club Silver: +2,5% di vantaggio sull’APY in token YNG
  • Club Gold: +5% di vantaggio sull’APY in token YNG
  • Club Platinum: +11,5% di vantaggio sull’APY in token YNG

Staking Celestia (TIA)

  • Club Bronze: +1,5% di vantaggio sull’APY in token YNG
  • Club Silver: +5% di vantaggio sull’APY in token YNG
  • Club Gold: +10% di vantaggio sull’APY in token YNG
  • Club Platinum: +23% di vantaggio sull’APY in token YNG

Unisciti ad un Club!

Come funziona il bonus Club?

Per capire meglio come funziona, vediamo un esempio pratico:

  • Importo in staking: 1.500 €
  • Criptovaluta in staking: Ethereum
  • APY di Ethereum: 5%

Se sei un membro del Club Platinum, ottieni un ulteriore 70% del 5% di APY come bonus in token YNG. Questo significa che il tuo bonus sarà pari all’3,5% dell’importo messo in staking in token YNG. Di fatto, il calcolo è:

  • APY Ethereum: 5%
  • Bonus Club Platinum: 70% del 5% = 3,5%

Quindi, in questo esempio, un iscritto al Club Platinum con lo staking di ETH otterrà:

  1. Ricompensa in ETH:
    • 5% di 1.500 € = 75 € in Ethereum (ETH).
  2. Bonus in token YNG:
    • 3,5% di 1.500 € = 52,50 € in token YNG.

Quindi, con lo staking di 1.500 €, i membri del Club Platinum nell’esempio, riceveranno 75 € in ETH e 52,50 € in token YNG per un totale di 127,50 € di ricompensa complessiva.

Allo stesso modo, i membri degli altri Club otterranno una percentuale crescente:

  • Club Bronze: +5% del 5% di APY = 0,25% di maggiorazione della ricompensa in token YNG
  • Club Silver: +15% del 5% di APY = 0,75% di maggiorazione della ricompensa in token YNG 
  • Club Gold: +30% del 5% di APY = 1,5% di maggiorazione della ricompensa in token YNG  
  • Club Platinum: +70% del 5% di APY = 3,5% di maggiorazione della ricompensa in token YNG

Questa simulazione del vantaggio Club è puramente a scopo illustrativo e non rappresenta in alcun modo una garanzia di rendimento o guadagno. Tieni presente che i risultati effettivi possono variare in modo significativo. Questo perché il calcolo si basa su diversi fattori che sono in continua evoluzione, come l’APY offerto dallo staking di ETH, il prezzo di ETH in euro e il prezzo del token YNG. L’APY può cambiare nel tempo a seconda delle condizioni di mercato e della rete Ethereum, mentre il valore di ETH e YNG può fluttuare notevolmente, influenzando il valore delle ricompense. Ricorda che queste informazioni hanno solo scopo informativo e non intendono fornire consulenza finanziaria. Young Platform S.p.a. non si assume alcuna responsabilità per eventuali perdite o danni derivanti dall’utilizzo di queste informazioni. Per una descrizione completa del servizio di staking e dei rischi ad esso associati, ti invitiamo a consultare i Termini & Condizioni – Staking Wallet di Young Platform.

Simulazione di una strategia a medio-termine

Applicando il vantaggio Club Platinum alla simulazione dei due scenari visti nell’articolo “Guida: creare nuovi stake per aggiungere fondi a quelli esistenti”, vediamo la crescita del Portafoglio ETH e YNG. 

  • L’APY (Annual Percentage Yield) è del 5%
  • La ricompensa viene accreditata ogni giorno
  • In Scenario 1, il capitale iniziale è di 1.500 €, senza ulteriori versamenti aggiuntivi.
  • In Scenario 2, il capitale iniziale è di 1.500 €, con un versamento ulteriore di 200 € al mese aggiunti sullo staking.
  • Il prezzo attuale di Ethereum è di 2.000 € per ETH.
  • Consideriamo che il prezzo di Ethereum rimanga costante per tutto il periodo (per semplicità).
Guida ai Vantaggi Club per lo Staking su Young Platform

Grafico del valore in ETH:

  • Scenario 1 (Capitale iniziale): mostra una crescita costante basata esclusivamente sull’APY del 5% applicato al capitale iniziale di 1.500 €.  
  • Scenario 2 (Capitale iniziale + contributi mensili): Il capitale aumenta significativamente mese dopo mese grazie ai versamenti aggiuntivi di 200 € mensili, che contribuiscono a far crescere il valore complessivo in staking, portando a un’accelerazione della crescita delle ricompense.

Grafico del bonus in YNG:

  • Scenario 1 (Capitale iniziale): il bonus in YNG cresce linearmente in base all’APY del 5% sul capitale iniziale.
  • Scenario 2 (Capitale iniziale + contributi mensili): con i contributi mensili aggiuntivi, la crescita del bonus in YNG diventa molto più accentuata.

Unisciti ad un Club!

Questa simulazione ha scopo puramente illustrativo e non costituisce alcuna promessa di rendimento e/o guadagno. I risultati effettivi possono variare significativamente. Le informazioni contenute in questo testo sono fornite a solo scopo informativo e non costituiscono consulenza finanziaria. Young Platform S.p.a. non è responsabile per eventuali perdite o danni derivanti dall’utilizzo di tali informazioni. Si prega di fare riferimento ai Termini & Condizioni – Staking Wallet di Young Platform per una descrizione completa del servizio offerto e dei relativi rischi.

Quando riceverai le ricompense del Club?

Le ricompense in token YNG maturano con la stessa frequenza delle normali ricompense degli stake, accumulandosi nel corso del periodo di attività. Puoi vedere il totale dei token YNG ottenuti sia nel riepilogo dei risultati, sia nel dettaglio di ogni singolo stake. Al momento della chiusura dello stake, i token YNG vengono trasferiti sul Portafoglio principale Young (YNG) e potrai utilizzarli per la compravendita.

Cosa succede se entro in un Club e ho uno staking attivo?

Se decidi di entrare in un Club mentre hai già uno staking attivo, inizierai a ricevere le ricompense extra in token YNG dal momento in cui diventi membro del Club. Tuttavia, queste ricompense non sono retroattive: verranno conteggiate solo a partire dalla data di attivazione della tua iscrizione al Club. In altre parole, i bonus matureranno dal giorno in cui ti iscrivi e non saranno applicati ai periodi di staking precedenti l’ingresso nel Club. Questo ti permette di massimizzare i benefici per il resto del periodo di staking.

Cosa succede se esco da un Club con staking attivo?

Se decidi di uscire da un Club mentre il tuo staking è ancora attivo, smetterai di ricevere le ricompense extra in token YNG a partire dal momento in cui lasci il club. Tuttavia, tutte le ricompense YNG accumulate fino al giorno precedente la tua uscita sono garantite e verranno accreditate normalmente al momento della chiusura dello stake. In altre parole, non perderai quanto hai già maturato, ma non accumulerai ulteriori ricompense YNG dal giorno in cui esci dal Club.

L’opportunità dei Club

I Club di Young Platform offrono un’interessante opportunità di massimizzare i guadagni sullo staking, andando oltre le classiche ricompense e premiando la fedeltà degli utenti con un ulteriore bonus in token YNG. Se sei intenzionato a trarre il massimo vantaggio dallo staking, considera l’adesione a uno dei Club per aumentare significativamente le tue ricompense complessive!

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L’impatto delle crisi geopolitiche ed economiche sul prezzo di Bitcoin

L'impatto delle crisi geopolitiche sul prezzo di Bitcoin

Scopri come Bitcoin ha risposto alle crisi geopolitiche e finanziarie negli ultimi anni. Analizziamo la volatilità a breve termine e il ruolo di Bitcoin come riserva di valore

Qual è, storicamente, l’impatto sul prezzo di Bitcoin delle crisi geopolitiche? Martedì scorso l’Iran ha scagliato un attacco missilistico contro Israele, che seppur inefficace, ha scosso i mercati globali. In merito a questo tema, le ultime notizie parlano di una probabile risposta di Israele in Libano. Nello specifico, sembra che nelle ultime ore altri raid aerei abbiano colpito lo stato, mentre Israele continua a consigliare ai cittadini libanesi di evacuare diversi villaggi a sud del paese.

Oggi, tuttavia, vogliamo concentrarci su come queste tensioni geopolitiche influenzino i principali asset finanziari, in particolare Bitcoin. Per capire meglio, analizzeremo la reazione di Bitcoin alle crisi degli ultimi anni.

Bitcoin come alternativa monetaria in tempi di crisi


Perché Bitcoin è diverso, come sono diverse le modalità attraverso cui risponde alle crisi globali, siano esse geopolitiche o economiche. Possiamo partire dicendo che Bitcoin è la prima alternativa monetaria decentralizzata e non sovrana ad aver raggiunto un buon livello di adozione. Non sovrana significa prevalentemente che, a differenza delle azioni o delle obbligazioni emesse da aziende o stati, Bitcoin non è soggetto al rischio di fallimento di una specifica entità (noto come rischio di controparte). 

Compra Bitcoin!

Se una società o uno stato va in bancarotta o in default, il valore delle sue obbligazioni o azioni può scendere a zero, mentre BTC, essendo completamente decentralizzato, è immune a questo tipo di rischio.

Queste caratteristiche fanno di Bitcoin un asset unico che non soffre, come altri, le crisi economiche, bancarie o geopolitiche. Quando, ad esempio, le banche americane sono crollate nel 2022, BTC ha mantenuto il suo valore. Inoltre, durante periodi di instabilità delle valute tradizionali, Bitcoin si è dimostrato utile come riserva di valore per molte persone.

La volatilità di Bitcoin e la risposta agli eventi globali


Tuttavia, anche Bitcoin non è immune alle crisi economiche e geopolitiche, soprattutto per quanto concerne il breve termine e quindi i giorni o le settimane immediatamente successive ad un evento. Lo abbiamo visto, ad esempio, dopo l’attacco iraniano a Israele di martedì scorso, in quel frangente Bitcoin ha perso circa il 6%. Questo accade principalmente per due motivi:

  1. Bitcoin è sempre scambiabile: Può essere comprato e venduto in qualsiasi momento, ventiquattro ore a giorno e sette giorni su sette. Inoltre, è anche istantaneamente convertibile in liquidità durante periodi di stress finanziario.
  2. Bitcoin è un asset giovane: Rispetto agli asset tradizionali, Bitcoin è ancora immaturo e, sempre nel breve termine, più vulnerabile agli eventi imprevisti. Tuttavia, con l’aumentare dell’orizzonte temporale, Bitcoin tende a stabilizzarsi e recuperare le perdite.

Come Bitcoin ha risposto alle crisi passate

Per comprendere meglio l’impatto delle crisi geopolitiche sul prezzo di Bitcoin e quindi come Bitcoin reagisce agli eventi globali, vediamo alcuni dati storici.

  • Escalation tra Stati Uniti e Iran: nei dieci giorni immediatamente successivi all’invio da parte degli  Sati Uniti in Iran di navi e aerei da guerra a gennaio del 2020 Bitcoin ha guadagnato 12%. L’S&P 500 il 2% e l’oro sono rimasti immobili. A sessanta giorni, poi, Bitcoin aveva registrato un +20%, l’oro un +6% e l’S&P 500 un -7%.
  • Pandemia di COVID-19: Nei primi dieci giorni del lockdown globale, BTC ha perso il 25%, mentre l’S&P 500 ha perso il 20% e l’oro il 9%. Dopo 60 giorni, però, Bitcoin aveva guadagnato il 21%, mentre oro e S&P si sono stabilizzati rispettivamente al 2% e 3%.
  • Invasione russa dell’Ucraina: Bitcoin ha subito una perdita del 6% nei primi dieci giorni, ma ha recuperato fino a un +15% dopo due mesi. L’oro e l’S&P 500 hanno avuto guadagni minori, rispettivamente del 3% e del 9%.
  • Crisi bancaria USA del 2022: in quel frangente BTC ha mostrato il suo enorme porenziale come riserva di valore, guadagnando il 25% nei primi dieci giorni e il 32% nei primi 60. In confronto, l’oro ha guadagnato il 10% nei primi dieci giorni e l’11% in totale, mentre l’S&P ha registrato un -2% nei primi giorni, recuperando un 4% nei 60 giorni successivi.

Questi dati suggeriscono un trend che abbiamo già anticipato prima in questo articolo: Bitcoin soffre gli shock a breve termine ma emerge come un asset resiliente e una valida riserva di valore nel medio-lungo periodo. Dopo la caduta del 6% di martedì scorso, sarà interessante vedere dove Bitcoin si troverà tra sessanta giorni.Insomma, le caratteristiche uniche di Bitcoin, come la decentralizzazione e l’assenza di rischio di controparte, lo rendono un asset alternativo molto apprezzato durante periodi di crisi.

Sebbene, per i motivi che abbiamo affrontato nel primo paragrafo di questo articolo, la sua volatilità sia maggiore ha dimostrato di essere un rifugio sicuro nel medio-lungo termine. Con le crisi geopolitiche che continuano a influenzare i mercati, resta da vedere come Bitcoin si comporterà in questo contesto sempre più instabile. Nei primi 3 giorni dall’evento ha registrato un -6% circa, cosa succederà a sessanta giorni?

Come andrà il mercato azionario nel quarto trimestre del 2024?

Mercato azionario: cosa succederà nel quarto trimestre

In che condizioni verte lo stock market e cosa succederà nel quarto trimestre del 2024? Un’analisi tratta dal report trimestrale di BlackRock

Il report di BlackRock sulle condizioni in cui verte il mercato azionario nel quarto trimestre del 2024 si apre con una frase ad effetto “the economy is not the stock market. And that’s a good news.” 

Interpretando questa citazione di Tony De Spirito, Global Chief Investment Officer del più grande fondo di investimenti al mondo, si comprende come ci tenga a specificare che, se l’economa reale rallenta, non debba accadere per forza lo stesso al mercato azionario.

Ecco cosa succederà all’interno del mercato azionario durante il quarto trimestre del 2024 secondo BlackRock.

Mercato azionario: alcune considerazioni generali

Il quarto trimestre del 2024 si preannuncia scoppiettante per il mercato azionario e quello delle crypto. In generale, tutti gli asset cosiddetti “a rischio” potrebbero sperimentare fasi di alta volatilità portata principalmente dalle elezioni americane e dal taglio dei tassi delle banche centrali, in particolare quelli della FED. In generale gli analisti di BlackRock si aspettano una reazione positiva delle azioni in relazione a quest’ultimo punto. Insomma, il taglio dei tassi potrebbe essere un’opportunità.

C’è da dire, però, che anche durante il terzo trimestre del 2024 non è mancata la volatilità, generata principalmente dalle preoccupazioni per il rallentamento dell’economia, il rischio recessione e dal “ ritardo” della FED nell’affrontare questi problemi. Tuttavia questo discorso, secondo gli analisti di BlackRock, non ha intaccato i “fondamentali” dello stock market.

I due lati della volatilità

Proseguendo con il report si affronta il tema della volatilità, quanto mai utile per comprendere “che cosa succederà nel quarto trimestre del 2024?” Inizialmente, gli analisti di BlackRock specificano una cosa abbastanza ovvia, ma che non fa mai male ripetere: il sentiment può muovere i mercati ma, nel lungo periodo, prevalgono sempre i fondamentali. Perciò seppur l’ultimo quarter sarà, probabilmente, caratterizzato da forti oscillazioni, queste non devono distrarre gli investitori da ciò che conta davvero, ovvero la creazione di valore.

Tale discorso può essere esteso anche al mondo crypto, dove progetti che mettono in primo piano concetti come l’utilità dei loro token, l’innovazione, lo sviluppo di soluzioni all’avanguardia e la sicurezza vanno sempre preferiti a quelli che cercano di cavalcare l’hype del momento.

Nel report che stiamo raccontando, Tony De Spirito, va più nel dettaglio sul concetto di volatilità, enunciando quattro interessanti assunzioni:

  • La volatilità può essere salutare. Le correzioni del mercato offrono l’opportunità di aumentare l’esposizione ad un determinato asset del quale si è estremamente convinti. Soprattutto se queste avvengono in seguito a news o dinamiche collegate al trading e non intaccano i suoi fondamentali. Insomma se il prezzo degli asset non oscillasse non si potrebbe fare “buy the dip”.
  • La volatilità è normale. È proprio grazie alle forti oscillazioni del mercato che questo si è potuto risollevare dalla grande crisi finanziaria del 2007 e 2008 e ora gli analisti di BlackRock si aspettano uno scenario simile. Caratterizzato da un volatility index (VIX) che registra picchi pronunciati per via della decisioni della FED.
  • Le correzioni di mercato sono comuni. In venti degli ultimi trentacinque anni abbiamo assistito a venti correzioni superiori al 10% per quanto riguarda l’S&P 500. Nonostante questo il suo rendimento medio in questo intervallo di tempo è stato del +14%. La regola qui è sempre la stessa, pianificare gli investimenti con una prospettiva a lungo termine e non farsi condizionare dai movimenti di mercato.
  • Maggiore volatilità può voler dire ritorni più sostanziosi: da un’analisi correlata sempre svolta da BlackRock si nota come i periodi di maggiore volatilità producano ritorni migliori. Questa si basa sul Volatility Index (VIX), un indice predittivo creato dal Chicago Board Options Exchange (CBOE) che mostra la volatilità del S&P 500 nei trenta giorni successivi. Quando il VIX resta al di sotto dei 12 punti i ritorni semestrali dell’S&P 500 si attestano, in media, attorno al 5%. Al contrario, quando questo tocca quota 29 o più, questi schizzano al 16%. Insomma, per riassumere questo concetto in breve: i rendimenti a breve termine dipendono, anche, dalla volatilità.

Mercati azionari e elezioni americane

Il primo grande evento che questo trimestre potrà influenzare il mercato azionario sono le elezioni americane di novembre. La vittoria di un determinato candidato o partito, non ha quasi mai influenzato il movimento di prezzo delle azioni sul lungo periodo, ma ha praticamente sempre provocato rilevanti oscillazioni di breve termine.

BlackRock ha analizzato le performance degli undici mesi successivi alle elezioni, per poi confrontare con quelle di brevissimo termine, ovvero delle ore e dei giorni immediatamente successivi al verdetto. Dal report emerge che solo in due frangenti su sette (dal 1996 ad oggi), l’incremento della volatilità post elezioni si è protratta per più di undici mesi.

Insomma, il messaggio che intende trasmettere BlackRock riguardante questo tema è lo stesso dei paragrafi precedenti, ovvero orientato al lungo periodo. D’altronde il mercato è riuscito a superare tantissime crisi dal 1974 ad oggi, come le dimissioni di un presidente, il crollo dei “Nifty Fifty”, la stagflazione, lo stock market cash del 1987, la bolla delle dot com, la crisi del 2008 e il COVID-19. Così come nel mondo di tutti i giorni, così come in quello finanziario “la pazienza è la virtù dei forti”

L’impatto del taglio dei tassi della FED

Infine BlackRock ha analizzato anche la retorica e il possibile impatto dei tagli dei tassi di interesse della Federal Reserve. Come è noto, nel report del fondo di investimento si ribadisce che i mercati azionari tendono a performare quando i tassi vengono ridotti, specialmente se questo accade senza che si verifichi una recessione.

Ma c’è di più, i dati storici rivelano che le azioni delle aziende che hanno una capitalizzazione di mercato importante, tendenzialmente registrano ritorni migliori rispetto a quelle più piccole, schema che perdura fino a tre anni dopo il primo taglio.

Inoltre, se si affronta questo argomento adottando una suddivisione settoriale, emerge come le azioni di aziende del segmento healthcare e quelle che producono beni di consumo, solitamente crescono di più rispetto alla media nell’anno successivo al primo taglio dei tassi di interesse.

E il mercato crypto?

Se seguite il settore probabilmente lo saprete già, BlackRock e il suo CEO Larry Fink, sono diventati grandi fan del mondo crypto nell’ultimo anno. E ciò emerge molto bene da un recente report pubblicato dal fondo. Al suo interno si legge come, analizzando i dati storici, il prezzo di Bitcoin sia decorrelato da quello delle azioni, e come i suoi rally rialzisti siano più esplosivi. Questa condizione permette a BTC di essere un “diversificatore” di portafoglio, prevalentemente perché è unico nel suo genere a livello tecnologico. 


La blockchain di Bitcoin è, infatti, caratterizzata da una sicurezza elevatissima grazie al meccanismo di consenso Proof of Work, che coinvolge migliaia di nodi e miner per verificare e confermare le transazioni, rendendo impossibile manipolarla. La sua immutabilità, ossia l’impossibilità di alterare o cancellare le transazioni registrate, conferisce a Bitcoin un livello di fiducia che lo distingue da qualsiasi altro asset finanziario. Ogni blocco aggiunto alla blockchain è protetto da crittografia avanzata, creando una sequenza di informazioni che non può essere modificata senza il consenso della rete. Questa caratteristica lo rende immune a frodi e attacchi, rendendolo una riserva di valore sicura e a prova di manomissioni.

Dibattito USA: JD Vance contro Tim Walz per la vicepresidenza degli Stati Uniti

JD Vance contro Tim Walz: il dibattito per la vicepresidenza USA

La scorsa notte c’è stato il dibattito tra JD Vance e Tim Walz, i due candidati alla vicepresidenza degli Stati Uniti. Come è andata? Chi ha vinto e di cosa si è parlato?

Questa notte negli Stati Uniti si è tenuto il primo dibattito tra i candidati alla vicepresidenza, JD Vance, senatore repubblicano dell’Ohio e Tim Walz, governatore democratico del Minnesota. Si sono confrontati sul palcoscenico politico più importante al mondo, dopo che ad inizio settembre lo stesso è stato condiviso da Kamala Harris e Donald Trump. Nonostante il dibattito tra i vice di solito non influenzi particolarmente le sorti delle elezioni, questa volta la situazione sembra essere diversa.

Dibattito JD Vance vs Tim Walz: come è andata?

Il dibattito è stato trasmesso sulla CBS, moderato dalla conduttrice di CBS Evening News Norah O’Donnell e Margaret Brennan. Lo scontro dialettico, come quello tra Harris e Trump, è durato novanta minuti, e ha visto i due candidati affrontare tematiche cruciali, tra cui quelle familiari, come l’aborto e il sostegno alle famiglie, l’inflazione e il conflitto in Medio Oriente e la possibile escalation dopo l’attacco dell’Iran a Israele delle ultime ore.

JD Vance ha decisamente dominato la serata grazie al suo atteggiamento carismatico e alla capacità di coinvolgere il pubblico. Ha raccontato la sua storia personale, legata al “sogno americano” di rivalsa: proviene da una famiglia povera e segnata da problemi di alcolismo e dipendenza da oppiacei, è riuscito a riscattarsi prima arruolandosi nei Marines, poi laureandosi in legge Yale e diventando una figura di spicco della Silicon Valley e del panorama politico USA.

Tim Walz, al contrario, non è riuscito a convincere allo stesso modo. La sua storia, pur rispettabile, non ha avuto lo stesso impatto emotivo di quella del suo avversario. Durante il dibattito, Walz è apparso insicuro e meno incisivo rispetto al solito, perdendo punti anche in termini di chiarezza ed empatia. Non è riuscito a dare il meglio di sé: non è apparso spigliato, empatico e lucido come al solito, anzi, sembrava intimorito e quasi spaventato. Nonostante i quasi vent’anni che li separano, Vance ha quarantadue anni mentre Tim Walz sessanta, il primo è apparso molto più abile nei dibattiti, sempre a suo agio e brillante.

Occorre poi precisare che le regole del dibattito hanno rispecchiato quelle del confronto tra Harris e Trump di inizio settembre, con una differenza: i microfoni sono stati sempre accesi. Di fatto questa decisione non ha cambiato l’esito dello scontro, perché nessuno dei due candidati aveva intenzione di provocare l’avversario mentre parlava. Vance ha spiazzato Walz con i suoi modi di fare educati e rispettosi che si distanziano molto rispetto ai soliti del suo “superiore”. A differenza di Trump, che spesso in queste occasioni si lascia andare a provocazioni personali, il candidato repubblicano alla vicepresidenza ha attaccato i democratici per le mosse, le scelte e le strategie adottate in questi ultimi quattro anni.

I temi principali del dibattito

I temi centrali del dibattito sono stati principalmente due: le questioni sociali e l’economia. Sull’aborto e le politiche familiari, JD Vance ha ribadito la sua posizione contraria, in linea con il Partito Repubblicano, mentre Tim Walz ha difeso la libertà di scelta delle donne e il diritto alla fecondazione assistita, che ha anche toccato personalmente essendo padre grazie a questo metodo.

Sul fronte economico, JD Vance ha attaccato la gestione dell’inflazione da parte dell’amministrazione Biden, criticando la politica monetaria democratica che ha aumentato il costo della vita per le famiglie americane. Ha sottolineato di sapere cosa significhi non arrivare a fine mese, un riferimento diretto alle sue origini umili. 

Walz, al contrario, ha difeso l’amministrazione, citando lo stato di salute del mercato del lavoro USA, il basso tasso di disoccupazione e la stabilità economica raggiunta negli ultimi mesi, ma le sue argomentazioni sono risultate meno efficaci e coinvolgenti. JD Vance ha dominato la discussione, non tanto per la forza degli argomenti ma più per la chiarezza espositiva e le risposte certe, comprensibili ed empatiche.

Infine si è parlato, inevitabilmente, di politica estera, a seguito delle notizie riguardanti l’attacco dell’Iran contro Israele, avvenuto poche ore prima del dibattito. Entrambi i candidati sono apparsi poco preparati su questo fronte, forse anche per via del grado di difficolta della domanda che gli è stata rivolta. Gli è stato chiesto, infatti, cosa dovrebbe fare Israele dopo l’attacco dell’Iran d ieri. 

Un esito inatteso

In conclusione, JD Vance è uscito vincitore dal dibattito di questa notte. Il suo atteggiamento sicuro, la capacità di mantenere sempre un tono educato, e il modo in cui ha dominato il confronto hanno sorpreso molti. Questo risultato ha ribaltato le aspettative della vigilia: mentre secondo Polymarket, il principale prediction market nel mondo crypto, Walz aveva il 73% di probabilità di vittoria, dopo il dibattito soltanto il 31% degli utenti ritiene che il candidato democratico abbia vinto.Il dibattito tra i candidati alla vicepresidenza potrebbe quindi avere un impatto significativo su queste elezioni, che si fanno sempre più incerte. Kamala Harris e Donald Trump, infatti, non si scontreranno più direttamente, lasciando questo l’evento di questa notte come uno degli ultimi punti di confronto tra i due schieramenti prima delle elezioni di novembre.

Bitcoin cresce grazie agli stimoli economici della Cina e ai flussi degli ETF

Bitcoin cresce con l’economia cinese e gli ETF

Il prezzo di Bitcoin è tornato a crescere grazie agli stimoli economici della Cina e ai flussi di denaro verso gli ETF. Cosa succederà ad ottobre?

La scorsa settimana, il prezzo di Bitcoin è stato interessato da una ripresa significativa che gli ha permesso di chiudere settembre con un +8%. In realtà per essere sicuri di ciò dovremmo aspettare la mezzanotte di questa sera. Questo risultato, se verrà raggiunto, stupisce gli appassionati del settore, dato che il nono mese dell’anno è storicamente negativo per la crypto. Cosa ha generato questa crescita? Il principale catalizzatore, oltre agli inflow in crescita degli ETF spot, sembra essere connesso ad una mega iniezione di liquidità portata avanti dalla Cina.

La Cina inietta capitali e il taglia i tassi repo

Mercoledì scorso, la Banca Centrale Cinese ha annunciato un taglio dei tassi sui prestiti interbancari (repo) dall’1,95% all’1,85%, misura accompagnata da un’iniezione di oltre 10 miliardi di dollari di liquidità nel mercato e dalla riduzione di 50 punti base del tasso della riserva obbligatoria delle banche (RRR). Questo sembra essere solo un assaggio del cosiddetto “bazooka”, un pacchetto di interventi monetari che porterà l’ingresso di circa un trilione di Yuan (circa 150 miliardi di dollari) attraverso l’aumento della disponibilità creditizia delle banche.

Questo intervento aveva, e ha tutt’ora, lo scopo di stimolare un’economia che sta affrontando sfide significative, come la deflazione derivante da un grave crollo dei consumi, una crisi del settore immobiliare e un elevato debito pubblico. Gli effetti di questa mossa non si sono fatti attendere: gli indici di borsa asiatici, come l’HANG SENG di Hong Kong e l’SSE di Shanghai, hanno registrato una crescita rispettivamente del 14% e del 20% da giovedì scorso, con un effetto domino che ha influito positivamente sui mercati azionari statunitensi e su quello crypto. Tuttavia, Bitcoin e le principali criptovalute stanno rallentando nella giornata di oggi, con il prezzo di BTC in calo del 3% circa.

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L’iniezione di liquidità da parte della Cina non solo ha risollevato i mercati finanziari asiatici, ma sembra anche aver reso più ottimisti gli investitori. Il taglio dei tassi repo e le misure che abbiamo elencato nel paragrafo precedente, hanno aumentato la disponibilità globale di denaro, per questo motivo in molti pensano che una parte di questa liquidità  potrà dirigersi verso gli asset più rischiosi, come azioni e crypto, nelle prossime settimane. 

L’effetto sugli investitori e l’influenza sul prezzo di Bitcoin

Parlando del prezzo di Bitcoin non si può non citare l’aumento degli inflow verso  i suoi ETF che ha ulteriormente rafforzato il sentiment degli investitori, dato che nella giornata di venerdì questi si sono avvicinati ai 500 milioni di dollari. Era dal 22 luglio che gli strumenti finanziari sulla crypto non attraevano così tanti capitali, segno che sembra tornato l’ottimismo sul mercato dopo mesi di noia.

Inoltre, arrivano buone notizie anche dal fronte Ethereum, dato che gli strumenti finanziari sulla crypto, dopo due mesi profondamente negativi, stanno iniziando a registrare inflow importanti. Negli ultimi quattro giorni di trading gli afflussi su questi ETF spot ammontano a circa 150 milioni di dollari.

Insomma, nonostante i ribassi delle ultime ventiquattro ore, si respira dell’ottimismo sui mercati. Con l’inizio del mese di ottobre, uno di quelli storicamente più positivi per Bitcoin e per questo soprannominato Uptober, assisteremo ad una definitiva ripartenza dopo un movimento laterale che dura da più di sei mesi?


Gary Gensler sotto attacco: la battaglia contro le crypto e il Congresso

Gary Gensler è sotto attacco di un fuoco incrociato

Gary Gensler, presidente della SEC, è al centro di critiche bipartisan per la sua gestione, dal punto di vista regolamentare, del settore crypto negli ultimi anni

Gary Gensler, presidente della Security and Exchange Commission (SEC), si trova in una situazione sempre più difficile a causa della sua controversa gestione del settore crypto. Quello che è iniziato come una battaglia regolamentare si è trasformato in uno scontro politico che coinvolge membri del Congresso di entrambi gli schieramenti. Questo articolo approfondisce il contesto delle accuse rivolte a Gensler e le reazioni che ha suscitato tra i legislatori.

Le prime critiche: la causa contro DEBT Box

Durante l’udienza della Commissione Servizi Finanziari della Camera della scorsa settimana, Gary Gensler ha dovuto affrontare un duro attacco da parte di membri del Congresso, come il repubblicano Tom Emmer, che ha criticato la gestione della causa contro DEBT Box, una startup crypto accusata di frode per 49 milioni di dollari. La causa non solo non ha portato risultati concreti, ma è costata agli Stati Uniti 1,8 milioni di dollari in spese legali. Emmer ha sfidato apertamente Gensler, chiedendogli se fosse imbarazzato da questo fallimento. In risposta Gensler ha ammesso le sue colpe, dichiarando che il caso non è stato gestito correttamente.

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Anche i Democratici contro Gensler

Se da un lato le critiche di Emmer potrebbero sembrare prevedibili, data la sua appartenenza al Partito Repubblicano, sorprendente è stata la reazione del democratico Ritchie Torres. Torres ha interrogato Gensler su come la SEC definisce una “security” e ha portato all’attenzione una questione cruciale per il settore crypto e gli NFT. Nello specifico ha rivolto una domanda curiosa al presidente della Commissione, chiedendogli se un biglietto per una partita degli Yankees possa essere considerato una security.

Gensler ha risposto citando il test di Howey, un meccanismo che risale al 1946 utilizzato per stabilire se un asset è una security o meno. Tuttavia, Torres ha risposto che questo test è obsoleto per le nuove tipologie di asset come gli NFT, sottolineando che secondo questa logica, anche opere d’arte o vinili potrebbero essere considerate security.

Cosa potrebbe succedere ora?

Le crescenti critiche a Gensler da parte di entrambi i partiti suggeriscono che il suo futuro come presidente della SEC potrebbe essere in bilico. Dopo anni di scontri con il settore crypto, la pressione su di lui non è mai stata così forte. Le ripercussioni di questi scontri non riguardano solo Gensler, ma potrebbero anche portare a un cambiamento radicale nella regolamentazione delle criptovalute negli Stati Uniti. Resta da vedere se Gensler riuscirà a mantenere la sua posizione o se le critiche crescenti porteranno a una riforma della SEC e delle sue politiche verso il settore crypto.

Cosa fare con il TFR: lasciarlo in azienda o destinarlo alla previdenza complementare?

Cosa fare con il TFR?

Cosa fare con il TFR? Lasciarlo in azienda o destinarlo alla previdenza complementare? Valuta rendimento, tassazione e gestione per decidere cosa conviene.

Decidere cosa fare del proprio TFR (Trattamento di Fine Rapporto) è una scelta fondamentale per il futuro finanziario di ogni lavoratore dipendente. Le opzioni principali sono due: “lasciarlo” in azienda o destinarlo a un fondo pensione tramite la previdenza complementare. Se se si decide di “non agire”, in realtà si sta optando per la prima opzione.

Ogni opzione ha vantaggi e svantaggi, legati a fattori come tassazione, rendimenti e costi di gestione. Questo articolo analizza le diverse opzioni per aiutarti a scegliere la soluzione più adatta al tuo caso.

Ecco cosa fare con il TFR, conosciuto anche come liquidazione, a seconda della tua situazione, e quali solo le differenze principali tra lasciarlo in azienda o destinarlo alla previdenza complementare.

Che cos’è il TFR?

Per decidere cosa fare con il TFR devi prima sapere che cos’è. È una parte della retribuzione di un lavoratore dipendente che viene accantonata mensilmente da parte del datori di lavoro, e che viene poi “restituita” al lavoratore alla cessazione del rapporto lavorativo. Di fatto è un vero e proprio tesoretto, che il datore di lavoro accumula negli anni per permettere al dipendete di pianificare il suo futuro previdenziale.

Per comprendere, in un attimo, a quanto ammonta il proprio TFR basta dividere per 13,5 l’importo la propria Retribuzione Annua Lorda (RAL). In termini percentuali si tratta di circa il 7,5% del proprio compenso annuo, anche se lo 0,50% va versato al Fondo pensioni dei lavoratori dipendenti.

Lasciare il TFR in azienda

La prima cosa che puoi fare con il TFR è lasciarlo in azienda. Se scegli questa opzione, alla fine del rapporto di lavoro, riceverai una somma rivalutata annualmente sulla base di due componenti: una quota fissa dell’1,5% e una variabile pari al 75% dell’inflazione dell’anno precedente

Questo meccanismo garantisce una rivalutazione costante del capitale, anche se generalmente inferiore rispetto ai rendimenti ottenibili tramite investimenti in un fondo pensione. Inoltre, per le aziende con più di 50 dipendenti, il TFR viene versato al Fondo di Tesoreria INPS, che ne gestisce l’erogazione.

Lasciare il TFR in azienda comporta vantaggi in termini di semplicità, ma ha costi di gestione nulli e una tassazione standard basata su l’aliquota media Irpef degli ultimi cinque anni​

Destinare il TFR alla previdenza complementare

La seconda opzione è destinare il TFR alla previdenza complementare, cioè investirlo in un fondo pensione. Questa scelta consente di beneficiare dei rendimenti del mercato finanziario, che storicamente tendono a superare la rivalutazione del TFR in azienda, specialmente nel medio-lungo termine. Oltre ai potenziali rendimenti superiori, i contributi versati nei fondi pensione godono di agevolazioni fiscali: fino a 5.164,57 euro annui sono deducibili dal reddito imponibile. 

Un aspetto importante da considerare è che una volta destinato il TFR alla previdenza complementare, la scelta è irrevocabile, e la liquidazione sarà disponibile solo al momento del pensionamento o in casi eccezionali​

Fattori da considerare nella scelta

La scelta tra lasciare il TFR in azienda o destinarlo a un fondo pensione dipende da vari fattori. Il primo è l’età del lavoratore: i giovani tendono a trarre maggior beneficio dall’investimento in un fondo pensione, grazie al maggior numero di anni per sfruttare i rendimenti del mercato. 

In secondo luogo, i costi di gestione dei fondi pensione sono un elemento da valutare: i fondi negoziali (chiusi) generalmente presentano costi più bassi rispetto ai fondi aperti. Infine, occorre considerare il profilo di rischio e le esigenze personali di liquidità: chi preferisce evitare i rischi dei mercati finanziari potrebbe optare per lasciare il TFR in azienda, anche se ciò comporta rendimenti inferiori.


Sei sul blog di Young Platform, la piattaforma italiana per comprare criptovalute. Qui puoi trovare le ultime novità su blockchain, Bitcoin e Web3. Raccontiamo da vicino questa economia emergente con un occhio alla finanza tradizionale, così hai tutto quello che ti serve per entrare nella nuova era del denaro. 


Crollo FTX: Caroline Ellison condannata, in arrivo i rimborsi

Caroline Ellison condannata

Caroline Ellison è stata condannata a due anni di reclusione in un carcere di minima sicurezza. Nel frattempo gli utenti colpiti dal crollo di FTX stanno per essere rimborsati

Caroline Ellison, ex CEO di Alameda Research e figura chiave nel crollo di FTX, ha ricevuto una sentenza di due anni di carcere per il suo coinvolgimento in una delle frodi più ingenti della storia americana. Grazie alla sua collaborazione con le autorità, la sua pena è stata notevolmente ridotta rispetto alle previsioni iniziali

In questo articolo esploreremo i motivi che hanno portato il giudice Lewis Kaplan a comportarsi in modo clemente nei confronti della Ellison, oltre a approfondire la questione sui rimborsi che interesseranno gli utenti colpiti dal tracollo di FTX.

Il ruolo di Caroline Ellison nel caso FTX

Caroline Ellison è stata a lungo al centro dell’industria crypto come CEO di Alameda Research, il fondo di investimento collegato alla piattaforma FTX. Non solo ha avuto un ruolo di leadership, ma è stata anche sentimentalmente legata a Sam Bankman-Fried, l’ex CEO di FTX. Quando FTX è crollato nel 2022, è emerso che entrambi avevano orchestrato una delle più grandi frodi finanziarie della storia recente, sottraendo miliardi di dollari dai conti degli utenti di FTX per coprire le perdite e i debiti contratti negli anni precedenti.

Ellison si è dichiarata colpevole già a dicembre 2022, ammettendo di aver collaborato con SBF per nascondere l’uso improprio dei fondi. La sua testimonianza è stata fondamentale per il processo di Bankman-Fried, che si è concluso con una condanna a 25 anni, comportamento che le ha permesso di ricevere una pena ridotta.

La condanna e le ragioni della clemenza

Nonostante il suo ruolo nel crollo di FTX, la sentenza di Caroline Ellison è stata di soli due anni di carcere. Questo risultato ha sorpreso molti, visto che, quando sono iniziati gli interrogatori, si era ipotizzato dovesse scontare fino a 110 anni di prigione. La riduzione della pena è dovuta alla sua totale collaborazione con le autorità e all’immediata ammissione di colpevolezza. Il giudice Kaplan ha sottolineato che, nonostante la gravità della frode, la subordinazione di Ellison a SBF e il suo status di figura “vulnerabile” hanno pesato sulla decisione finale.

Un discorso completamente va fatto per Sam Bankman-Fried, che ha continuato a dichiararsi innocente durante tutto il processo. Il giudice ha criticato la sua mancanza di rimorso e la sua, citando le esatte parole: “flessibilità nei confronti della verità”.

L’impatto sul mondo crypto e il futuro degli investitori

La conclusione del caso Ellison segna la fine di uno dei capitoli più controversi della storia crypto, ma apre una nuova fase per gli investitori di FTX. Prevalentemente perché circa 16 miliardi di dollari derivanti dal fallimento di FTX saranno restituiti agli investitori entro la fine del 2024. Diversamente da quanto accaduto per i rimborsi di altre aziende crypto fallite, questi fondi verranno restituiti in contanti o stablecoin. In questo modo i potenziali effetti negativi sui mercati delle criptovalute saranno nulli, mentre c’è una concreta possibilità che una parte di questi capitali rientri nel mercato crypto.

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CTA La vicenda di Caroline Ellison non solo chiude un importante capitolo nella crisi di FTX, ma rappresenta un punto di svolta per la regolamentazione del settore crypto. La sua cooperazione con le autorità ha ridotto la sua pena, ma l’impatto delle sue azioni e di quelle di Sam Bankman-Fried continuerà a farsi sentire nel mondo delle criptovalute per anni.


Kamala Harris parla di criptovalute, le opzioni su BTC di BlackRock e Franklin Templeton lancia un fondo su Solana

Kamala Harris parla di crypto, BlackRock, Franklin Templeton e Solana

Kamala Harris si esprime per la prima volta sul tema delle criptovalute. La SEC approva le opzioni su ETF Bitcoin di BlackRock, mentre Franklin Templeton lancia un fondo monetario sulla blockchain di Solana

Le criptovalute sono, ormai da tempo, un tema centrale anche nel panorama politico statunitense. Kamala Harris, negli ultimi giorni, ha finalmente rotto il silenzio sul tema, affermando che le crypto sono un elemento chiave per l’economia USA. Nel frattempo, la SEC ha approvato le opzioni sugli ETF Bitcoin di BlackRock e Franklin Templeton ha annunciato il lancio di un fondo monetario sulla blockchain di Solana, a dimostrazione di come la tecnologia blockchain si stia insinuando in ogni aspetto riguardante gli strumenti finanziari più tradizionali.

Kamala Harris rompe il silenzio sulle criptovalute

È successo: finalmente Kamala Harris ha parlato di criptovalute! Dopo mesi in cui il suo avversario, Donald Trump, ha dominato il dibattito su questo tema, la candidata democratica ha rotto il silenzio durante un comizio a New York, organizzato in onore di alcuni donatori. L’evento era particolarmente significativo, non solo per il pubblico presente, ma per il messaggio politico che Harris ha voluto trasmettere. 

Dopo un lungo periodo in cui i Democratici si erano mantenuti piuttosto distanti e critici nei confronti dell’industria crypto, le dichiarazioni della Harris rappresentano un punto di svolta. Finora, esponenti di rilievo del partito, come Gary Gensler, presidente della SEC, si erano distinti per un atteggiamento restrittivo verso le criptovalute, ostacolando l’avanzamento di molte aziende del settore. Il contesto era comunque in evoluzione: con l’approvazione degli ETF spot su Bitcoin a gennaio e su Ethereum a maggio, si iniziavano a vedere i primi segnali di cambiamento.

Il panorama politico USA ha subito una svolta quando Donald Trump ha cominciato a cavalcare il tema delle criptovalute, cercando di attrarre gli investitori di questo mercato verso la sua campagna. In un video di maggio, Trump ha ironizzato sul fatto che Joe Biden non sapesse neanche cosa fossero le criptovalute, segnalando la chiara volontà dell’ex presidente di differenziarsi dalla narrativa democratica.

Le parole della Harris invece, seppur caute, dimostrano che il settore è ormai un tema centrale anche nella corsa dei democratici verso Capitol Hill. Durante il discorso, Harris ha dichiarato che riunirà lavoratori, piccole imprese, innovatori e grandi aziende per investire nelle tecnologie del futuro, tra cui le criptovalute e l’intelligenza artificiale, senza dimenticare la necessità di proteggere consumatori e investitori. Nonostante non sia stata troppo esplicita nel suo supporto, il semplice fatto che abbia menzionato le criptovalute è un segnale importante per il futuro politico degli Stati Uniti e potrebbe influenzare la decisione di molti degli oltre 50 milioni di americani che investono in questo mercato.

BlackRock ottiene l’approvazione della SEC per le opzioni sugli ETF su Bitcoin

Il secondo sviluppo significativo di questa settimana riguarda sempre la SEC, che ha approvato le opzioni sugli ETF di Bitcoin del gigante degli investimenti BlackRock. Questo evento segna un passo in avanti per l’integrazione delle criptovalute nei mercati finanziari tradizionali.

Le opzioni sono uno strumento finanziario che concede agli investitori il diritto, ma non l’obbligo, di comprare (Call) o vendere (Put) un asset, come gli ETF su Bitcoin, a un prezzo prestabilito entro una data di scadenza. In questo caso specifico, le opzioni approvate dalla SEC si basano su Bitcoin spot, il che significa che ogni volta che viene stipulato un contratto, questo si riflette direttamente sul portafoglio fisico di Bitcoin detenuto da BlackRock. 

Questo passaggio apre nuove possibilità agli investitori istituzionali, permettendo loro di gestire meglio il rischio e aumentare la loro esposizione al mercato delle criptovalute. Inoltre, le opzioni sono spesso utilizzate come strumenti di leva finanziaria, per scommettere sulla crescita o proteggersi da eventuali cali dei prezzi, rendendo il mercato più dinamico e flessibile. Per il mondo finanziario, l’approvazione di questi strumenti rappresenta un ulteriore passo verso l’integrazione delle criptovalute nei circuiti economici tradizionali, consolidando il loro ruolo all’interno del sistema.

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Franklin Templeton lancia un fondo monetario sulla blockchain di Solana

In un altro sviluppo di rilievo per l’ecosistema crypto, Franklin Templeton ha annunciato il lancio di un nuovo money market fund sulla blockchain di Solana. Questo segna un cambiamento significativo per un fondo di investimento che gestisce circa 1,5 trilioni di dollari di asset, e spiana la strada all’utilizzo della tecnologia blockchain per migliorare l’efficienza operativa sui mercati. 

Ma cosa sono esattamente i money market fund? Si tratta di fondi comuni d’investimento che puntano alla conservazione del capitale e alla liquidità, investendo in strumenti finanziari a basso rischio come obbligazioni governative o certificati di deposito. Tradizionalmente considerati strumenti “noiosi” per investitori avversi al rischio, questi fondi hanno un volume di transazioni molto alto, specialmente per operazioni come l’emissione di assegni o carte di debito. La scelta di Franklin Templeton di utilizzare la blockchain di Solana per questo tipo di prodotto si basa sui vantaggi offerti dalla tecnologia, come l’economicità e la velocità delle transazioni. Il responsabile dello sviluppo delle partnership, Mike Reed, ha spiegato che dopo aver valutato possibili collaborazioni esterne, il fondo ha deciso di costruire internamente il proprio team di sviluppo per gestire l’integrazione della blockchain nel processo.Anche se Franklin Templeton aveva già tentato in passato di lanciare un fondo simile su blockchain, l’interesse allora era scarso, principalmente a causa dei tassi di interesse bassi.

Tuttavia, le circostanze sono cambiate: i tassi di interesse più elevati e un rinnovato interesse da parte di fondi di venture capital e aziende web3 per migliorare la gestione delle loro tesorerie potrebbero far decollare questa nuova iniziativa. La scelta di una blockchain veloce e scalabile come Solana potrebbe rappresentare una svolta per il settore finanziario tradizionale, dimostrando come anche strumenti apparentemente “datati” come le obbligazioni possano trovare nuova vita grazie alla tecnologia decentralizzata. Con sempre più fondi di investimento che esplorano il potenziale della blockchain, questo potrebbe essere solo l’inizio di una più ampia integrazione tra finanza tradizionale e tecnologia decentralizzata.

I libri più venduti in Italia nel 2024

I libri più venduti in italia nel 2024 la classifica

Quali sono i libri più venduti in italia nel 2024. Scopri la classifica aggiornata

L’estate, il periodo in cui generalmente si legge di più, si è ufficialmente conclusa. E quindi per tirare le somme e analizzare quali sono stati i contenuti preferiti dagli italiani. Per farlo ci possiamo basare sui dati di Feltrinelli, una delle principali catene di librerie del bel paese.

Quali sono dunque i libri più venduti in Italia nel 2024? Scoprilo in questo articolo!

10. Una conquista fuori menù di Felicia Kingsley

Una commedia romantica divertente e scorrevole, con dialoghi scoppiettanti e personaggi ben caratterizzati. La storia segue le vicende di una chef indipendente e di un magnate della ristorazione, entrambi ambiziosi e testardi. In questo scontro tra mondi diversi, l’amore si mescola con la rivalità professionale. Felicia Kingsley riesce a bilanciare humor e tenerezza in modo accattivante, creando situazioni comiche e al tempo stesso dolci. Questo libro si lascia leggere tutto d’un fiato, ideale per chi ama le commedie romantiche.

9. La neve in fondo al mare di Matteo Bussola


Un romanzo toccante che esplora i temi del lutto, della memoria e della riconciliazione. Matteo Bussola intreccia storie personali e familiari con grande delicatezza, creando una narrazione profonda e introspettiva. La trama segue le vite di persone diverse, tutte connesse da un filo invisibile di emozioni e ricordi. Lo stile poetico e ricco di immagini dell’autore rende l’atmosfera intima e nostalgica, ma mai pesante. Le descrizioni paesaggistiche evocano una natura che diventa quasi protagonista della storia. Un libro che invita alla riflessione sulla vita, sulla perdita e sulle seconde possibilità.

8. Cuore nero di Silvia Avallone


Un viaggio profondo nell’animo umano, attraverso una storia che affronta i legami familiari, le dinamiche di genere e il senso di appartenenza. Silvia Avallone crea personaggi complessi, carichi di emozioni e in lotta con il proprio passato. Il romanzo indaga con precisione le difficoltà del crescere e del trovare il proprio posto nel mondo. La prosa è densa e coinvolgente, e tocca temi universali come l’amore, la rabbia e la ricerca di sé. La scrittura di Avallone è appassionata, capace di rendere vivide le emozioni dei protagonisti. Un libro che lascia il segno per la sua forza narrativa.

7. Il cognome delle donne di Aurora Tamigio


Questo romanzo è un inno alla forza delle donne e al loro legame con la storia e la famiglia. Aurora Tamigio narra con intensità la storia di generazioni di donne, esplorando la trasmissione del sapere femminile e delle esperienze tra madre e figlia. L’ambientazione è ricca di dettagli che evocano un senso di tradizione e appartenenza, pur rimanendo attuale e rilevante per il presente. La voce narrante è autentica e piena di sfumature emotive, rendendo la lettura coinvolgente. Il romanzo riflette sul peso dei nomi e delle identità, e su come le donne si costruiscono e si riappropriano di sé. Un libro che parla al cuore e alla mente.

6. I miei giorni alla libreria Morisaki di Satoshi Yagisawa


Una storia dolce e malinconica che ruota attorno alla magia dei libri e alla ricerca di sé stessi. Il protagonista, attraverso la vita in una piccola libreria, riscopre il piacere della lettura e della connessione umana. Satoshi Yagisawa dipinge con delicatezza un ritratto di solitudine e rinascita, con personaggi autentici e situazioni semplici, ma cariche di significato. Il romanzo è un omaggio ai libri come strumento di guarigione e trasformazione personale. Con una scrittura lineare ma poetica, l’autore riesce a catturare il cuore dei lettori. Un libro perfetto per gli amanti della lettura e delle storie intime.

5. Come l’arancio amaro di Milena Palminteri

Un romanzo che parla di amore, perdita e rinascita, con uno sguardo attento alle sfumature emotive dei personaggi. La storia si sviluppa attorno a una protagonista che deve affrontare una difficile scelta, tra passato e futuro, tra ciò che ha perso e ciò che potrebbe ancora avere. Milena Palminteri scrive con intensità, offrendo ai lettori un racconto ricco di colpi di scena emotivi. La prosa è fluida, con descrizioni vivide e dialoghi ben costruiti. Il tema dell’arancio amaro, simbolo di speranza e dolore, permea tutto il romanzo, donandogli una forte connotazione simbolica. Una storia che tocca corde profonde e invita alla riflessione.

4. La regina dei sentieri di Marco Malvaldi e Samantha Bruzzone


Al quarto posto della classifica dei libri più venduti in Italia troviamo un giallo intrigante che unisce avventura e mistero in un’ambientazione naturale mozzafiato. I protagonisti si trovano coinvolti in un caso che mette alla prova la loro capacità investigativa e le loro relazioni personali. Marco Malvaldi e Samantha Bruzzone costruiscono una trama avvincente, ricca di colpi di scena, mantenendo un tono ironico e leggero. Le descrizioni dei paesaggi montani sono vivide e creano un’atmosfera suggestiva che accompagna il lettore durante tutto il libro. I personaggi sono ben caratterizzati, e il ritmo narrativo è sostenuto. Un romanzo che riesce a coniugare giallo e commedia in modo brillante.

3. Due di Enrico Brizzi


Una storia che esplora le sfide della vita moderna, le difficoltà delle relazioni e la complessità dell’essere adulti. Enrico Brizzi racconta con ironia e realismo le vicende di una coppia che cerca di sopravvivere alle pressioni esterne e interne. Il romanzo è ricco di dialoghi pungenti e momenti di riflessione, alternando momenti di leggerezza a passaggi più profondi. La scrittura di Brizzi è vivace, capace di tenere alta l’attenzione del lettore. “Due” è un libro che si presta a essere letto in maniera veloce, ma lascia spazio a riflessioni più ampie sulle dinamiche di coppia e sulla società contemporanea. Un ritratto fresco e attuale delle relazioni umane.

2. Il canto dei cuori ribelli di Thrity Umrigar

Thrity Umrigar regala ai lettori una storia di speranza, lotta e amicizia, in un contesto storico e culturale ricco di sfaccettature. Il romanzo segue un gruppo di personaggi che si trovano a fare i conti con le proprie convinzioni e con il mondo che li circonda. La scrittura è poetica e piena di emozioni, capace di far emergere le contraddizioni interne di ogni protagonista. Il libro si muove tra temi universali come la libertà, l’amore e il sacrificio, con una forte attenzione al ruolo delle donne. Un racconto che tocca il cuore e l’anima, portando il lettore a riflettere sul potere del cambiamento.

1. L’età fragile di Donatella Di Pietrantonio

Al primo posto della classifica dei libri più venduti in Italia c’è un romanzo che affronta con grande delicatezza il tema della fragilità umana e delle relazioni familiari. Donatella Di Pietrantonio descrive con maestria il complesso rapporto tra genitori e figli, esplorando le difficoltà della crescita e della ricerca di un equilibrio tra indipendenza e affetto. La sua scrittura è intima e coinvolgente, capace di trasportare il lettore nelle vite dei personaggi, rendendoli estremamente reali. La narrazione è fluida, con un ritmo che alterna momenti di riflessione a passaggi più intensi. Un libro che invita a guardare dentro di sé e a comprendere l’importanza dei legami umani, anche quando sembrano più fragili.